Synology USB Station 2: recensione completa

Abbiamo testato questo disco di rete inserendolo come banco di prova in connessione con un notebook caratterizzato da prestazioni di medio livello, quindi s’è deciso di condividere tutto con voi.
L’abbiamo provata su un Acer TravelMate 5760G, così da poterlo inserire in un contesto comunque non elitario: prima di procedere con un’analisi dettagliata abbiamo pubblicato questo rapido sguardo sul prodotto che vi consiglio di vedere così da farvi un’idea più ampia sullo stesso.

Vi invito a tenere sott’occhio anche i seguenti approfondimenti che abbiamo già realizzato, in questo articolo non riporteremo nulla di quanto già pubblicato così da snellire il tutto il più possibile:
unboxing
galleria fotografica
– diverse panoramiche software (DSM, Assistant, Data Replicator, Download Redirector)

Eccoci in un rapido passaggio video dove riassumiamo le nostre più importanti considerazioni in merito a questa unità di condivisione di rete di dispositivi USB, elemento entry level della gamma Synology di questo inizio 2012.
Il device è dotato di discrete velocità di trasferimento dati ma limitate dalla connessione USB 2 e così, prima d’addentrarci in analisi più approfondite, mi sembrava interessante mostrarvi un sunto del nostro pensiero su questa unità nata per condividere stampanti non dotate di connessione RJ45 e/o per creare facili punti di condivisione da remoto in una sorta di cloud personale.

 

 

 

Specifiche

Vista l’ampia gamma Synology vi rimando al sito ufficiale così da farvi apprezzare l’ampiezza della stessa.
In questo caso parliamo del modello d’accesso alla gamma, esiste solo nella configurazione che vi mostriamo, tuttavia sul sito trovate un nutrito gruppo di “fratelli maggiori”.

Consumi, temperature, dimensioni

Come è ovvio aspettarsi il NAS in questione (sebbene molto semplice lo si può considerare tale visto che è un disco di rete) è dotato di sistema d’alimentazione separato, nello specifico parliamo di un alimentatore da 11W così da sostituirlo con maggiore facilità in caso di guasti o rimpiazzarlo con un UPS per una gestione elettrica indipendente da alterazioni nella tensione d’alimentazione nonchè cadute della stessa.
Di norma si accontenta di 5 Watt per funzionare, 7 W di picco se aggiungete connessioni USB, è davvero eco-friendly.

Abbiamo successivamente messo sotto stress questa unità, tramite benchmark dedicati che troverete più in basso, scoprendo una gestione termica ottimale visto che anche in condizioni di carico elevato non si son superati i 35.2°C sul box esterno.
L’unica accortezza è il non chiudere il NAS all’interno di uno spazio poco aerato poichè necessita di ventilazione, seppur minima, ma richiesta per la quiete termica dell’insieme.

Lo stesso presenta un box che riesce a mantenere una buona dissipazione, è presente una griglia che aiuta a migliorare questo aspetto ma se decidete di inchiodarlo a muro (ebbene sì, è fattibile) ricordatevi di riporlo in una zona non eccessivamente calda.

Per quanto riguarda le dimensioni esterne, prese sempre con qualche millimetro di abbondanza, corrispondono a circa 12.5x11x5 (h) cm per 142 grammi di peso confermando la possibilità di una facile gestione dello stesso mediante aggancio a muro.
Tali valori sono esclusivi dell’unità in questione, priva quindi di cavi (LAN e/o USB) il cui ingombro/peso può essere variabile.

Prestazioni via USB in NTFS

A proposito di queste ultime andiamo a darci un’occhiata da più vicino, partendo dal concetto principe che ogni test che andiamo ad eseguire viene fatto 5 volte, mentre pubblichiamo al termine solamente la schermata più significativa visto che sarebbe inutile pubblicare una miriade di screenshots.

Come sempre eseguiamo diverse prove, tuttavia optiamo per l’utilizzo di una connessione diretta (via Gigabit, ovviamente):

per evitare colli di bottiglia indesiderati (switch, router o altro che potrebbero congestionarsi per motivi non facilmente prevedibili oppure hardware di classe inferiore) ed applichiamo un indirizzo APIPA.

Prima però di iniziare un’analisi puntuale vorrei dedicare pochissime righe ad un approfondimento necessario al quale Synology, secondo me, non fornisce il giusto spazio.
Il file system NTFS è tipico dell’ambiene Windows ed è sicuramente il più diffuso, visto che in ambito computer tale sistema operativo viene usato su circa il 93% dei computer nel mondo, tuttavia il Synology deve “interpretarlo” e pertando perde in prestazioni effettive.
Come si vedrà poco sotto, invece, con EXTx (x valore arbitrario, può essere “3” come “4”, quest’ultimo rappresenta l’attuale standard incluso nel kernel Linux) abbiamo un file system sempre journaled ma tipico di ambienti GNU/Linux e prestazioni allineate a quelle che ci si aspetta da una connessione USB 2 di medioalto profilo proprio perchè non necessita di elaborazione ulteriore da parte del NAS.
Passatemi tali semplificazioni ma sono il minimo sindacale per fornire le info di base a tutti gli utenti e consigliare loro, quindi, di collegare dischi con almeno una formattazione in EXT3: se comprate un disco dal vostro rivenditore di informatica chiedetegli quindi di riformattarvelo (se non sapete farlo, è ovvio, è una procedura che porta via 5 minuti circa) come indicato perchè vi serve poterlo collegare all’USB Station 2.

Iniziamo quindi a vedere i risultati ottenuti grazie a NASPT:

dai quali screenshots possiamo rapidamente dedurre che la velocità in scrittura di questa unità di rete s’attesta sui 7 MBps mentre in lettura stiamo sugli 11 MBps con picchi medi, rispettivamente, di 7.61 MBps e 12.11 MBps.
Considerando un utilizzo domestico, quindi cartella di rete, streaming di contenuti, condivisione stampante e spazio sfruttabile in remoto su internet possiamo affermare che tale disco riesce a coprire correttamente le necessità d’uso di una larga parte degli utenti.

Continuiamo comunque a testare l’unità con LAN Test e otteniamo:

valori ottenuti variando la dimensione del pacchetto di dati trasferito e registriamo una nuova accoppiata di picchi, pari a 7.16 MBps e 14.34 MBps sempre considerando scrittura e lettura.

L’economicità della soluzione si sente, tuttavia rimane sempre attivo il preambolo di cui sopra in merito alla scelta del file system, in questo caso stavamo sfruttando l’impostazione predefinita dei dischi normalmente venduti presso la grande distribuzione.
A breve vediamo il comportamente in condizioni più appropriate.

Prestazioni via USB in EXT3

Provvediamo ora a rendervi disponibile la serie di benchmark relativi a questa modalità, con l’ovvia necessità di sottolineare che noi consigliamo questo tipo di formattazione poichè in linea con il modus vivendi del device che stiamo testando.
Vogliamo quindi procedere con la fornitura del supporto di memorizzazione più adatto, anche come gestione della tabella dati.

Iniziamo quindi a vedere i risultati ottenuti grazie a NASPT (usiamo sempre la connettività Gigabit come mostrato sopra):

dai quali screenshots possiamo rapidamente dedurre che il NAS respira molto meglio ed infatti la velocità in scrittura s’attesta ora sui 21 MBps (dato tre volte maggiore rispetto a prima) come miglioramenti sensibili sono ottenuti anche in lettura tanto che pure qui stiamo sui 21 MBps circa con picchi medi, rispettivamente, di 21.59 MBps e 21.86 MBps.

Considerando sempre il medesimo utilizzo domestico, quindi cartella di rete, streaming di contenuti, condivisione stampante e spazio sfruttabile in remoto su internet possiamo affermare che tale disco riesce a coprire correttamente le necessità d’uso di una larga parte degli utenti.
In ambito business potremmo pure considerarne un potenziale sfruttamento, anche se in questo caso lo limiterei alla condivisione di una stampante vecchiotta (priva di connettività RJ45) ed alla connettività in remoto di una cartella prescelta (per avere files personali disponibili ed in sicurezza ovunque ci si trovi nel mondo) visto che i 22 MBps coprono più che bene la stessa banda in DL/UL garantita da una tradizionale linea internet.

Continuiamo comunque a testare l’unità con LAN Test e otteniamo:


valori ottenuti variando la dimensione del pacchetto di dati trasferito e registriamo una nuova accoppiata di picchi, pari a 21.56 MBps e 62.39 MBps (valore saltuario ma non straordinario con pacchetti di piccole dimensioni) sempre considerando scrittura e lettura.

Conclusioni

Dopo aver usato questo disco in diversi ambiti, lo ritengo valido per un uso domestico a medio carico, esattamente come descritto poco sopra.
Dal punto di vista software non presenta defezioni rispetto i competitor, piuttosto direi il contrario perchè come entry level è una bestia grazie soprattutto alla presenza del DiskStation Manager di cui sopra avete una panoramica completa.

L’unità in analisi è economica, è perciò ottima per prendere confidenza con le possibili configurazioni offerte da DSM -il sistema operativo di Synology-, ma comunque utilizzabile anche per la condivisione di contenuti all’interno della stessa rete.

Le prestazioni sono quelle caratteristiche dell’USB 2, riuscendo quindi a saturare più dei due terzi della banda sfruttabile dalle penne d’alto profilo (dove normalmente stiamo sulla trentina di MBps) possiamo immaginare di condividere files come se li stessimo trasferendo con una pendrive da un computer all’altro ma senza l’incombenza di passare la chiavetta dal computer A al computer B.
Di certo il problema in questo caso non era l’HDD che c’avevamo collegato, parliamo infatti del Western Digital My Passport, bensì della connettività che era solo USB 2 e non USB 3. Speriamo che venga aggiornato anche tale elemento, visto che a breve si rinnoverà buona parte della gamma di questa azienda.

Tale unità di rete va bene anche negli uffici di piccole/medie dimensioni per condividere -in rete locale- con estrema facilità stampanti “anziane” e per garantire l’accesso in remoto ai propri files, in una sorta di cloud personale semplice ma sicura.
L’unica accortezza è quella di formattare l’unità di memorizzazione che ci collegate in modo idoneo, visto l’abissale cambiamento dimostrato nelle prestazioni ottenibili.

Davvero un compagno fedele e sorprendentemente configurabile, costa poco e fa il suo dovere, a breve inizieremo a salire di prestazioni con l’analisi dei restanti prodotti targati Synology e se questo è il buon giorno non vedo l’ora di toccare con mano il resto.
Restate con noi!

Share This Post

About Author: Archivio Storico

Questo profilo autore è stato creato per riassumere tutti i link, articoli, focus, demo ed approfondimenti pubblicati da Giuseppe Ragozzino e Luca Viscardi nella prima versione del sito web. Tale sito nacque con l'inizio di marzo 2010 e nel tempo ha totalizzato diversi milioni di visite fino ad arrivare alla soglia di 2.300.000 quando si è deciso che era ormai troppo piccolo per ospitare le numerosissime categorie usate. Ci andava stretto, davvero troppo, e così si è scelto di migrare da Joomla a Wordpress per rendere il tutto fruibile ad un pubblico ancora maggiore e sempre più curioso: per fare questo ci stiamo avvalendo di un gruppo formato da uno staff tutto nuovo, elementi freschi e preparati che daranno una mano ai fondatori nel tenervi aggiornati. Tutti gli articoli scritti quindi da Archivio Storico sono in fase di lenta revisione, sia perchè alcuni link tra articoli di questo sito sono da rifare, sia perchè vanno aggiornate gallerie fotografiche, recensioni e tipo di formattazione: se trovate qualcosa da segnalare, di errato e/o non funzionante, per favore fatecelo sapere contattando webmaster@formobiles.info con qualche info in merito. Grazie a tutti del supporto, seguiteci come sempre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *